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                                                                            TORRE   CIACHEA

​Torre Ciachea o Ciachia è situata nella località di Carini. Questo tipo di costruzione venne edificata perché la zona era molto paludosa ed acquitrinosa e quindi c’era la necessità di avere edifici che fossero rialzati e permettessero la coltivazione dei prodotti della zona. Oggi è di proprietà privata e viene utilizzata per eventi, come per esempio cerimonie o matrimoni.

                                                                                       TONNARA DELL' ORSA

​La torre della tonnara dell'Ursa, detta anche tonnara dell'Orsa, è una torre di difesa costiera sita nel territorio tra Carini e Cinisi, che faceva parte del sistema di Torri costiere della Sicilia quale sistema difensivo di avvistamento di naviglio saraceno. Infatti le coste mediterranee erano tormentate dai corsari barbareschi e dai corsari ottomani. Successivamente la torre veniva utilizzata per l'avvistamento dei branchi di tonno per l'annessa tonnara.

L'ingresso alla torre avviene attraverso un arco ogivale, l'ingresso principale al baglio della tonnara, che si presenta a pianta quadrata, con un cortile interno cinto fra spesse mura. Nell'angolo destro, vicino al mare, chiude la cinta muraria la torre, che si presenta a due elevazioni a pianta quadrata sostenuta agli angoli da costoloni in pietra dura che s'interrompono all'altezza del marcapiano. A sinistra della torre si trova il "rivellino", anch'esso a pianta quadrata, dal quale si controllavano i movimenti nell'entroterra, con camminamento, feritoie e caditoie, quasi un vero e proprio torrino. Il sistema di raccolta delle acque, con pozzo e cisterna, era indipendente rispetto a quello della torre. La torre si presenta con un impianto planimetrico quadrato, di circa metri 10,50 per lato, e con muri spessi dai 2 ai 3 metri. L'ambiente di piano terra si presenta con volta a botte, e verosimilmente era usata ab inizio come cisterna, per come attestano Mazzarella e Zanca che nel 1985 vi rinvennero una botola murata. L'ingresso ora avviene dal baglio tramite una porta che si apre al primo piano, vano quadrato di circa 6 metri di lato, con una passerella in ferro che lo ricongiunge con il cammino di ronda posto sulle mura perimetriche.

Mentre la porta che dà sull'esterno, lato est, era utilizzata in caso di necessità essendo servita da una scala retrattile di legno. La porta esterna è affiancata da una feritoia obliqua che serviva al controllo del suo accesso. Il lato nord-est, che dà verso il mare aperto, presenta anch'esso due feritoie oblique.

Per raggiungere il tetto esiste una scaletta in pietra incassata nei muri esterni, il parapetto della terrazza è quasi tutto ribassato, e sul lato nord-ovest è interrotto ove insistono due “troniere”.

                                                                                                  TORRE  POZZILLO

La Torre Pozzillo senza il pistillo è una torre di difesa costiera che faceva parte del sistema di Torri costiere della Sicilia, e si trova nella località di "Puzziddu" proprio allo svincolo dell'autostrada per l'Aeroporto Falcone e Borsellino di Punta Raisi in provincia di Palermo ricadendo nel territorio comunale di Cinisi. È proprietà del Demanio di Stato, ed è facilmente visitabile in quanto di libero accesso.

Fu costruita a partire dalla prima metà del 1600, in quanto non risulta rilevata nel 1578 dall'architetto reale Tiburzio Spannocchi nel corso della sua ricognizione. Anche al momento della ricognizione di Camillo Camilliani nel 1584 non risulta essere ancora costruita, nonostante egli avesse riscontrato che nella cala antistante potevano nascondersi: “ci possono stare 25 galere”.

Nel 1625 la torre non era ancora completata, anche se dai registri della Deputazione del Regno di Sicilia già venivano indicati i relativi guardiani e “torrari”.

Sempre dai registri della Deputazione del Regno di Sicilia, nel 1691 si apprende che era stata affidata al Principe di Carini e che la guarnigione era composta da tre uomini in tutto, compreso l'artigliere.

Dal 1714 al 1717 sempre dai detti registri risulta che l'armamento consisteva in: 1 cannone di bronzo con affusto su ruote; 2 spingarde; 6 archibugi; 1 colubrina di bronzo (detta “masculo o mascolo”); 5 alabarde; 28 palle di cannone.

Nel 1811 è citata in quanto la sua guarnigione fu arrestata per viltà di fronte al nemico non essendo intervenuta in soccorso di un naviglio americano attaccata dai pirati.

La torre è citata nel 1823 nella cartografia ufficiale dell'esercito borbonico, ma con il nome di “torre nuova”, nel 1867 è ricompresa nell'elenco delle opere militari da dismettersi.

Attualmente non ha alcun uso e si presenta in discrete condizioni dopo i restauri effettuati a cominciare dal 1970.

In qualche modo riprende lo stile camillianeo, oggi attraverso un varco effettuato a piano terra in corrispondenza di quella che era la cisterna si accede al primo piano composto da tre ambienti rettangolari di cui il più ampio è quello prospiciente la terra di circa 8 metri sul lato maggiore. La volta è come usuale a botte ed alta circa 5 metri. Sulla parete a destra si trova un camino e sulla parete a sinistra un armadio a muro. Nel muro centrale si trova il pozzetto che permetteva di attingere l'acqua dalla sottostante cisterna. Per raggiungere il tetto esiste una scala in pietra formata da due rampe incassata nel muro esterno di sud est. Il parapetto della terrazza fu ripristinato nel corso dei restauri del secolo scorso.

La torre è di proprietà pubblica (Demanio) ed è fin troppo facilmente visitabile, in quanto il varco di accesso al piano terra è stato forzato più volte.Faceva parte del sistema difensivo di avvistamento di naviglio saracene ed era in collegamento visivo con la Torre Alba, con Torre Mulinazzo e con la Torre della Tonnara dell' Ursa ad ovest. E sia con la Torre Muzza e la Torre della Tonnara di Carini, poi ancora con Torre Milioti e con Torre Ciachea di Carini ad est. Inoltre in condizioni di assenza di foschia con le due Torre di Isola delle Femmine ad Isola delle Femmine.

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