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                                                                                             TORRE   DI   VITA 

Fortezza  cinquecentesca, di complementare difesa del Castello del lato sud, a base quadrata, successivamente appartenente alla famiglia Ingaesi e poi Di Vita, rappresenta la più antica postazione difensiva di cui si dotavano gli abitanti al di fuori del borgo medievale. La torre mostra sugli architravi delle facciate, le frasi : " O AMICE AMICUS NEMO"   e " QUI SPERAT IN DOMINO SUBLIMABITUR"

                                                                             CHIESA  DI   SAN  GIUSEPPE 

Chiesa con un unico vano rettangolare, secondo le fonti storiche costruita nel XVII secolo, per volere del Consolato di San Giuseppe su richiesta di maestri falegnami. Sovrasta l'altare il gruppo scultoreo in legno policromo, SAN GIUSEPPE CON IL BAMBINO  realizzato secondo i dettami di Girolamo Bagnasco ( 1759 -- 1832), capostipite di una famiglia di rinomati scultori siciliani. Nel coro, troviamo la tela con GESU' E LA MADONNA attribuita alla scuola di Vito D'Anna e originaria della vicina Chiesa di Gesu' e Maria, oggi non più esistente, di autore ignoto ma rferibile alla cultura figurativa del XVIII sec. Recenti decori, ad opera di maestranze locali, hanno arricchito l'interno della Chiesa.

                                                                                      CHIESA DEL   ROSARIO

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Il complesso  monastico di San Domenico viene costruito tra il 1566 e il 1570 per volere del padre domenicano Mariano lo Vecchio, di nobili origini carinesi, appartenente al Convento di S. Cita a Palermo e grazie al contributo di Gilberto La Grua, fratello del barone Vincenzo.

La chiesa è costituita da un'unica navata con cappelle laterali, rimaneggiata più volte fino al XIX secolo. Grazie ad un restauro ultimato nel 2010, oggi sono visibili in parte gli affreschi settecenteschi del coro, del presbiterio e della controfacciata, che negli ultimi secoli erano stati ricoperti. Nella prima cappella entrando a sinistra si possono ammirare i simulacri del CRISTO MORTO E DELLA ADDOLORATA, che vengono portati in processione il Venerdì Santo dai Confratelli del TRENTATRE' seguiti da quelli dello SPIRITO SANTO. I due simulacri  sono opera dello scultore Vincenzo Piscitello e risalgono al 1888. Nella cappella centrale a sinistra si può ammirare una splendida tela della MADONNA DEL  ROSARIO, identica a quella presenta nella Chiesa di San Domenico a Palermo, opera di Vincenzo degli Azani detto "da Pavia", probabile committenza di Gilberto la Grua considerata la presenza dello stemma del casato La Grua sia sulla tela che nei due affreschi sulle paraste laterali alla cappella stessa. Nel presbiterio, a sinistra guardando l'altare maggiore, spicca un bassorilievo marmoreo della MADONNA DELLE GRAZIE, opera di Giacomo Gagini, del 1561; nella parte superiore una tela raffigurante SAN DOMENICO IN SORIANOdel 1684 firmato da Francesco Camaro.

Altre tele pregevoli raffigurano SAN TOMMASO D'AQUINO, SAN VINCENZO FERRER E SANTA ROSA DA LIMA,attribuite ai fratelli Manno allievi di Vito d'Anna. Gli affreschi rirovati, ci riportano al culto mariano e all'interesse della preghiera del Rosario dopo la vittoria di Lepanto (1571), infatti raffigurano da sinistra entrando, i santi : IGNAZIO, FRANCESCO DI PAOLA, FRANCESCO DI SALES e da destra la BEATA JOANNA E SANT'ANTONINO, tutti con il Rosario in mano in quanto si ponevano le sorti della civiltà cristiana.

Tra le opere di particolare prestigio nell'altare maggiore il gruppo scultoreo ligneo raffigurante LA MADONNA DEL ROSARIO CON IL BAMBINO E SAN DOMENICO CON SANTA CATERINA.

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