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                                                                                   CHIESA  DI  SAN  ROCCO

La Chiesa , già esistente nel 1539, comunemente nota come chiesa di S. Antonino, in quanto successivamente (1612) integrata dal convento di Sant'Antonino dei Frati Francescani Minori Conventuali di cui si conserva ancora oggi l'ala orientale. Presenta un'unica navata con due cappelle per lato, un tempo fuori le mura (extra menia) , dedicata all'Immacolata la cui statua lignea, ad opera del Bagnasco ancora oggi sovrasta l'altare maggiore ed è fonte di fervido culto. Entrando a destra, nella prima cappella si ammira una statua lignea di San Rocco  opera del 1576 di Giacomo Gagini e successivamente nell'altra cappella un bellissimo simulacro ligneo San Francesco di autore ignoto del XVI secolo. La chiesa ha subito nel corso degli anni numerosi furti che hanno impoverito l'apparto decorativo interno. Nel 1866, a seguito della soppressione degli ordini religiosi il convento fu convertito in carcere mandamentale. L'edificio, oggi di proprietà comunale , è in fase di restauro e mostra parte delle 22 colonne in pietra dura dell'atrio di un tempo.

                                                                                         CHIESA   DI LORETO

​Il santuario è collocato all’interno del paese, ma nel 1490, quando fu costruito, era isolato e distava diverse centinaia di metri dal centro. In un libro, custodito ancora oggi nella chiesa, c’è narrata la storia della nascita di questo santuario: nel XV secolo, una spedizione di barbari, sbarcò sulle spiagge di Carini. Gli abitanti, per lo più agricoltori, richiamati a radunata con armi, si diressero al centro del paese pronti a difenderlo insieme ai soldati spagnoli del castello. I saraceni, dopo essere sbarcati, videro sulla collina un esercito numerosissimo di uomini in armi e intimoriti risalirono sulle navi e si diedero alla fuga. I cittadini di Carini, essendo un piccolo esercito, pensarono ad un intervento divino e ringraziarono la Madonna per averli liberati costruendo un santuario proprio nel punto in cui i saraceni avevano avvistato il possente esercito. Poiché in quel periodo era arrivata appena la notizia della traslazione della casa della Madonna da Nazareth a Loreto, si decise di dedicare il santuario alla Madonna di Loreto. Inizialmente la struttura era ritenuta una semplice chiesa di campagna ed era frequentata solo nel mese di maggio per la novena alla Madonna, invece oggi il santuario è molto frequentato e si svolge un’intensa attività apostolica, attività di catechesi poiché la chiesa possiede numerose stanze e saloni dove poterle svolgere.
La chiesa è ad un’unica navata e nell’altare centrale fatto di marmo bianco adornato con arabeschi indorati è posto il quadro della Madonna di Loreto, che raffigura il miracolo della transazione della casa della Madonna. Nel mese di maggio si svolge la tradizionale processione della statua della Madonna che parte proprio dal santuario per arrivare in piazza duomo: lì avviene il tradizionale lancio delle colombe e, durante il percorso, i fedeli lanciano dai balconi fiori per onorare il passaggio della Vergine.
“Maria, Madre del sì, tu hai ascoltato Gesù e conosci il timbro della sua voce e il battito del suo cuore. Stella del mattino, parlaci di Lui e raccontaci il tuo cammino per seguirlo nella via della fede. Maria, che a Nazareth hai abitato con Gesù, imprimi nella nostra vita i tuoi sentimenti, la tua docilità, il tuo silenzio che ascolta e fa fiorire la Parola in scelte di vera libertà. Maria, parlaci di Gesù, perché la freschezza della nostra fede brilli nei nostri occhi e scaldi il cuore di chi ci incontra, come Tu hai fatto visitando Elisabetta che nella sua vecchiaia ha gioito con te per il dono della vita. Maria, Vergine del Magnificat, aiutaci a portare la gioia nel mondo e, come a Cana, spingi ogni giovane, impegnato nel servizio ai fratelli, a fare solo quello che Gesù dirà. Maria, poni il tuo sguardo sull’Agorà dei giovani, perché sia il terreno fecondo della Chiesa italiana. Prega perché Gesù, morto e risorto, rinasca in noi e ci trasformi in una notte piena di luce, piena di Lui. Maria, Madonna di Loreto, porta del cielo, aiutaci a levare in alto lo sguardo. Vogliamo vedere Gesù. Parlare con Lui. Annunciare a tutti il Suo amore. (Papa Benedetto XVI)”

                                                                                          CHIESA DI SANTA CATERINA E COLLEGIO DI MARIA

 

E’ una delle chiese più antiche di Carini ed era collocata in prossimità di uno degli ingressi della cinta muraria della “Terra Nova”. Dedicata a Santa Caterina d’Alessandria martire, venne edificata agli inizi del 1500 ed era sede dell’omonima confraternita che, con quella di San Vito, erano tra le prime fondate a Carini. La fonte documentaria più antica riporta al contratto stipulato per la realizzazione della campana della chiesa, opera del palermitano Pietro De Arena nel 1520.
Completamente ristrutturata sul finire del 1700, il suo interno oggi somiglia alla Chiesa Madre di Carini, in pieno stile neoclassico, nel cui altare maggiore spicca la tela dell’Addolorata opera di Giuseppe Testa del 1795, che probabilmente è anche l’autore degli affreschi della volta dell’unica navata, dove sono rappresentate due scene tratte dal “libro dei Maccabei”, mentre nelle lunette possiamo osservare ritratti dei Profeti.All’interno dell’attiguo convento, edificato per volontà del ricco Giuseppe Pecoraro per fornire una istruzione alle fanciulle del paese, si conserva una bellissima statua marmorea di Santa Caterina d’Alessandria opera di Antonello Gagini.

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